Nicolò Amidano

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Nicolò Amidano
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Piacenza e Arcivescovo di Milano
 
Natoa Cremona
Consacrato vescovo1447 nel Duomo di Piacenza
Elevato arcivescovo1453 nel Duomo di Milano
Deceduto24 marzo 1454 a Milano
 

Nicolò Amidano (Cremona, ... – Milano, 24 marzo 1454) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini e carriera ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

Nicolò Amidano fu membro di una facoltosa famiglia cremonese che proprio grazie agli Sforza, suoi patrocinatori una volta salito alla cattedra episcopale, era emersa nella prima metà del Quattrocento con incarichi di rilievo a corte. Uomo di grande cultura[1], fu prima canonico del Duomo di Mantova[2][3] e poi, dopo un lungo soggiorno presso papa Eugenio IV (in questi undici anni di vicinanza al pontefice, l'Amidano partecipò al Concilio di Basilea, ove strinse amicizia con Enea Silvio Piccolomini[2]), fu eletto da questi vescovo di Piacenza (il Cazzani propende per il 1446[2], mentre la catholic-hierarchy e lo storico Ughielli s'indirizzano per il 1448[4], specialmente il 15 gennaio[5]). Cameriere segreto del nuovo pontefice Niccolò V[4], l'Amidano rimase vescovo di piacenza fino al 1453.

Arcivescovo di Milano[modifica | modifica wikitesto]

Un breve pontificato[modifica | modifica wikitesto]

A cambiar sede all'Amidano fu proprio suo fratello Vincenzo, segretario del duca Francesco I Sforza[6]. Quest'ultimo, consultato Vincenzo Amidano, propose allo Sforza il nome del fratello quale successore di Giovanni Visconti. Francesco, convintosi, chiese a papa Niccolò V di confermare l'Amidano quale arcivescovo della sede milanese. Venne nominato arcivescovo di Milano, secondo il Cazzani, il 26 maggio 1453[2]; Maria Grazia Tolfo e Paolo Colussi (oltre alla catholic-hierarchy) ne anticipano la nomina al 19 marzo[5][6]. Il suo fu ad ogni modo un episcopato breve, di appena un anno, poiché morì il 24 marzo 1454[5][6] (21 marzo secondo il Cazzani[7]). L'unico atto di rilevante importanza fu l'esortazione rivolta ai milanesi perché mostrassero rispetto e attenzione verso l'Ospedale della Pietà dei Poveri di Cristo, fondato cinquant'anni prima da Pietro Filargo[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cazzani riporta, a p. 208, "tamquam oraculum Apostolicae Sedis"
  2. ^ a b c d Eugenio Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, p. 208.
  3. ^ Francesco Palladini, Della elezione degli arcivescovi di Milano, p. 35, nota 1. URL consultato l'11 maggio 2015.
  4. ^ a b Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, p. 248. URL consultato l'11 maggio 2015.
  5. ^ a b c (EN) Archbishop Nicolò Amidano, su catholic-hierarchy.org. URL consultato l'11 maggio 2015.
  6. ^ a b c Maria Grazia Tolfo e Paolo Colussi (a cura di), Cronologia di Milano dal 1451 al 1475, su storiadimilano.it. URL consultato l'11 maggio 2015.
  7. ^ a b Eugenio Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, p. 209.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Piacenza Successore
Alessio da Seregno 1447-1453 Giovanni Campesi
Predecessore Arcivescovo di Milano Successore
Giovanni III Visconti 1453-1454 Timoteo Maffei